Il ponte Maria Teresa fu costruito nel 1840 grazie ad un accordo tra re e una società privata, una sorta di Project Financing ante litteram. Il ponte, intitolato a Maria Teresa d’Asburgo, era lungo 127 metri, largo 6 e realizzato quasi interamente in ferro. Il peso della struttura era sorretto da cavi di acciaio ancorati su quattro torri alte 14,10 metri.
La costruzione di questo ponte fu piuttosto complicata da un punto di vista burocratico. Era stato infatti proposto a re Carlo Alberto da una società privata, la Compagnie Bonnardet, specializzata nella costruzione di ponti sospesi; la proposta prevedeva la gestione del ponte da parte dei costruttori e, dunque, un pedaggio di sessant’anni, che avrebbe costituito una rendita sicura sia per la città che per la compagnia costruttrice. “Ogni persona a piedi, per attraversarlo, doveva sborsare cinque centesimi. Ogni cavallo con cavaliere in groppa pagava venticinque centesimi Ogni vettura a due ruote e un solo cavallo, venti centesimi, ogni vettura a quattro ruote pagava trenta centesimi. Una vettura a quattro ruote e due cavallo comportava una spesa di quaranta centesimi”.
Dopo un primo periodo privo di incidenti, a partire dal 1879 iniziò a creare numerosi problemi dovuti soprattutto alla rottura dei cavi. Nel 1881 venne acquistato dalla città di Torino e il pedaggio per attraversarlo fu abolito, tuttavia negli anni seguenti le condizioni del ponte continuarono a peggiorare, soprattutto a causa della scarsa manutenzione, e la struttura venne chiusa al pubblico nel 1897 e abbattuta nel 1906. Il ponte fu sostituito dal ponte ponte Umberto I che è situato qualche metro più a valle e che è considerato al momento il ponte più bello di Torino.