Alzi la mano chi non ha mai sentito parlare di Torino come città magica…
Si dice che il capoluogo sabaudo sia posto al vertice di due triangoli magici uno di “magia nera” che vede negli altri vertici le città di San Francisco e Londra e un triangolo di “magia bianca” con Lione e Praga.
Avrete anche sentito dire che Torino è percorsa da due correnti energetiche opposte, date dallo scorrere nel sottosuolo della Dora (polarità femminile) e del Po (maschile) che conferirebbe alla città energie positive da un lato e negative dall’altro.
E allora, con l’ovvia raccomandazione di leggere quanto segue come una guida turistica e percorso tra le tradizioni, senza nessuna pretesa di scientificità e rigore, iniziamo un percorso.
L’intento è quello di accompagnarvi attraverso questo tragitto, partendo dal triangolo nero nel punto che dovrebbe essere il fulcro massimo di negatività: Piazza Statuto.
Si ritiene che il vertice di tale triangolo cada più precisamente dove è situato un obelisco,nell’aiuola del piccolo giardinetto, che dovrebbe segnalare il passaggio del 45° Parallelo (ma in verità Torino si trova a 45,3° di latitudine nord). Nel mezzo della piazza si trova anche un monumento, sovrastato da un angelo: nasce come commemorazione ai caduti durante la realizzazione del traforo del Frejus e si racconta che proprio sotto il laghetto alla base, nell’aiuola centrale della fontana, si trovi la porta del cunicolo di discesa all’Inferno. Una spiegazione simbolica potrebbe quindi considerare l’angelo come rappresentazione di Lucifero. La Torino sotterranea, tra cunicoli, passaggi e rifugi ha accolto e dato protezione a grandi nomi come Cagliostro e Nostradamus.
Nel 1556 Nostradamus giunse a Torino e soggiornò nella “Domus Morozzo” proprio vicino Piazza Statuto, distrutta poi da un incendio in cui si disse bruciò anche una sua incisione che recava scritto:
Nostradamus ha soggiornato qui, dove c’è il Paradiso, l’Inferno e il Purgatorio.
Io mi chiamo la Vittoria.
Chi mi onora avrà la gloria, chi mi disprezza avrà la rovina intera.
La piazza sarebbe un centro nevralgico di energie magiche, e già gli antichi romani la vedevano come portatrice di sventura in quanto posizionata ad Ovest e quindi dove calava il sole. Inoltre proprio nel suo cuore è nascosta la ‘città dei morti’, una immensa necropoli sotterranea. In epoche successive la piazza fu anche usata come tribunale e luogo per le esecuzioni capitali.
Proseguendo verso Piazza Solferino, troviamo la fontana Angelica che fu costruita secondo regole massoniche avrebbe dovuto essere collocata di fronte al Duomo, ma incontrò l’opposizione della chiesa, in quanto, in essa sarebbero velatamente inserite simbologie non gradite. Le figure che troverete scolpite rappresentano le quattro stagioni: primavera ed estate le statue femminili, autunno ed inverno i due giganti al centro. Il significato magico sarebbe nascosto proprio sotto queste figure, l’Inverno guarda verso oriente e, insieme con l’Autunno, rappresentano i giganti Boaz e Jaquim, i due sostenitori delle colonne d’Ercole, i guardiani della soglia che immette sull’infinito.
Eccoci arrivati al “Portone del diavolo” Palazzo Trucchi di Levaldigi…
Si racconta che all’interno di questo palazzo sarebbero accaduti episodi terrificanti e irrisolti, come la scomparsa di un soldato che aveva avuto il compito di consegnare un dispaccio. Tutti pensarono ad una sorta di diserzione ma vent’anni dopo, abbattendo un muro si trovarono i resti di un individuo. Dai brandelli dei suoi abiti si capì che appartenevano al soldato scomparso, evidentemente assassinato e occultato.
Proseguendo il nostro cammino per questa Torino misteriosa, entriamo in un‘area considerata di influenza positiva, nel triangolo bianco della città, dove opposta a Piazza Statuto abbiamo come il punto a maggiore carica POSITIVA della città Piazza Castello…
Si dice che l’essenza delle forze del bene cadrebbero proprio in quest’ area e secondo la tradizione troverebbero il proprio fulcro sul cancello del Palazzo Reale…
Questo sarebbe attribuibile al fatto che li vicino sono conservate preziose reliquie, prima fra tutte la Sacra Sindone, gelosamente custodita nel Duomo. Altra tradizione narra che nella Basilica di Maria Ausiliatrice si troverebbe una croce fatta con il legno su cui Gesù fu crocefisso e sempre la leggenda attribuisce ad un punto della collina torinese sia addirittura sepolto il Sacro Graal.
E quale sarebbe allora il punto più magico della città? Viaggiando tra le tradizioni potremmo ipotizzare la cancellata di Palazzo Reale, nello spazio compreso tra le sue statue equestri dei Dioscuri, Castore e Polluce, che alcuni vedono come la divisione tra la Torino sacra e la Torino diabolica.
Così si conclude questo insolito itinerario della città, un percorso alla scoperta degli angoli più sconosciuti e insoliti di Torino, legati ai misteri della massoneria e dell’occulto, ma anche al mondo più rassicurante della magia bianca.
Ora provate a fare una passeggiata notturna lungo questo itinerario senza farvi pervadere dai brividi e cercando di ritrovare i luoghi che vi abbiamo raccontato…