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Se vi capita di passeggiare per Corso Francia a Torino, fermatevi a guardarvi intorno quando questa incrocia Via Palmieri. Potrete avere l’opportunità di ammirare una delle più affascinanti, appariscenti, eccessive dimore liberty/neogotiche di Torino. Avete di fronte a voi Palazzo della Vittoria, noto anche con il nome di Casa Carrera o Casa dei Draghi. Il magnifico edificio fu voluto dal Cavaliere del Lavoro Giovanbattista Carrera per celebrare la vittoria italiana nel primo conflitto mondiale (da qui il nome di Casa della Vittoria) e affidato all’ingegner Gottardo Gussoni che terminò i lavori nel 1922.

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Il palazzo è sicuramente raccoglie in se una miscela di elementi legati allo stile neogotico alla francese e lo stile liberty, tanto era di moda nella Torino a cavallo tra l’Ottocento ed il Novecento. La Casa dei Draghi è costruita su cinque piani ed è riccamente decorata con dettagli riconducibili ai due stili architettonici. Lo splendido portone d’ingresso, l’atrio interno e le scale, la torretta merlata e le balaustre dei balconi del piano superiore sono instile neogotico francese, altri dettagli come le vetrate e le geometrie esterne del palazzo riportano direttamente all’impronta liberty di quegli anni. Tanti i fregi ed i dettagli che arricchiscono questa bellissima costruzione, come ad esempio i due draghi alati che si trovano ai lati del grande portone d’entrata, simbolo della forza politica e militaredell’Italia post bellica (il tema del drago è ripreso in più punti sia nella parte esterna che nella parte interna della casa).

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La realizzazione del palazzo prova ad essere viatico della ripresa economica successiva alla Prima Guerra mondiale, come testimonia la lapide, posta sulla facciata:

“NEI MOMENTI PIU’ TORBIDI DEL DOPOGUERRA IL CAVALIERE DEL LAVORO GIOVAMBATTISTA CARRERA DI MAGNANO BIELLA COSTRUIVA QUESTO MONUMENTALE PALAZZO A RICORDO DELLA GRANDE VITTORIA ITALIANA MCMXX”

L’aspetto di cronaca che fece da sfondo alla costruzione del palazzo cela tuttavia la storia più interessante. Dopo qualche mese  il committente dell’edificio si suicidò, quasi a confermare la presenza di un alone di mistero.

Palazzo della Vittoria, anche grazie a questa sua triste “tradizione”, è stato scelto come set per l’horror «La maschera etrusca» e per il  libro «Un marito per Jolanda» di Bartolone e Messi.

Insomma,un edificio curioso e non conosciuto da tutti a Torino che merita di essere visto almeno una volta. E se siete appassionati di stile liberty nel quartiere di Cit Turin potrete trovare tanti esempi straordinari di questo stile che si è sviluppato enormemente nel capoluogo piemontese nei primi anni del XX secolo.

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