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La Leggenda di Daytona. La Ferrari 330 P3/4

Al Museo dell’Automobile di Torino, ad ammirare una delle tre vincitrici della 24 ore di Daytona  del 1967

museo

Spesso descritta come la più bella auto da corsa di tutti i tempi. La Ferrari 330 P3 è sicuramente una gioia per gli occhi, ma non solo: racchiude in se una parte di storia, il mito, la leggenda, che fa si che la Ferrari 330 abbia un valore inestimabile e che permetta di considerarla la Ferrari da corsa più preziosa di sempre, la più desiderata. La più ricercata.

Tanto da far spendere 20 milioni di euro al miliardario americano James Glickenhaus, uno dei più grandi collezionisti Ferrari del mondo per possederne una originale.

Serata indimenticabile per gli amanti del Cavallino, il 6 febbraio 1967: la Ferrari aveva compiuto una delle più grandi imprese della sua storia agonistica, conquistando i primi tre posti della 24 ore di Daytona, sconfiggendo la storica nemica di quegli anni, la Ford GT40 MKII.

E mitica fu l’immagine dell’arrivo quasi in parata delle 3 Ferrari 330 P3/4 al traguardo; in realtà la parata non fu propriamente casuale, la coreografia venne organizzata Ad hoc dal Direttore Sportivo Franco Lini, per aggiungere lustro ad una giornata già memorabile.

daytona

Difficile capire cosa si provò in quel momento senza conoscere la storia di degli scontri tra la Ford e l’azienda di Maranello in quei giorni: dal tentativo dell’azienda di Detroit di acquistare la allora piccolissima casa italiana, e il rifiuto sdegnato di Enzo Ferrari, alle scaramucce in pista, che generarono, in quegli anni, la continua guerra Ferrari-Ford, agli occhi del pubblico vista come un Davide contro Golia.

Per comprendere meglio l’aria che si respirava in quegli anni e la disparità tra le due case,  può essere utile un divertente aneddoto raccontato dal papà di tanti progetti Ferrari, l’Ing.Mauro Forghieri, raccontato nel suo libro di memorie “La Ferrari secondo Forghieri”.

Forghieri

Il giorno prima della gara il pilota, Parkes, era uscito distruggendo il posteriore della Ferrari. All’epoca la Ferrari aveva un ridottissimo personale, e per aiutare a riparare la vettura Forghieri chiamò un carrozziere che stazionava pigramente vicino ai box, offrendogli, dato il budget molto basso, 150 dollari per l’aiuto. Grazie all’abilità dell’uomo aggiunto si riuscì a riparare in tempo la vettura per la gara. Solo il giorno dopo Forghieri seppe che il carrozziere era un ricchissimo petroliere texano, ospite di alcuni importatori della Ferrari, che era vicino ai box in quanto appassionato di corse e di motori! I 150 dollari pagati dalla Ferrari sono ancora incorniciati in una teca della villa del petroliere a Houston.

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