Una antica leggenda inglese racconta che quasi 1000 anni fa, il 10 luglio del 1040, una donna senza veli sfila a cavallo per le strade deserte della città. Non indossa nulla, solo i suoi lunghi capelli che a malapena le coprono il corpo nudo.
È Lady Godiva, moglie del conte Leofrico di Coventry, e il suo è un sacrificio coraggioso fatto per il popolo.
I sudditi di Leofrico infatti, già provati dalle tasse sempre più alte, sono costretti dal conte a pagare una nuova imposta.
Lady Godiva prende le difese della popolazione, chiedendo ripetutamente al marito di abbassarle e di eliminare la nuova imposta. Inutilmente.
Finchè, stanco delle suppliche, il conte propone alla donna una sfida: avrebbe accettato le sue volontà solo se lei avesse percorso le vie della città nuda a cavallo.
La donna non se lo fa ripetere due volte e accetta.
Leofrico pubblica un proclama in cui impone a tutti i cittadini di chiudere finestre e porte, per evitare forse strani voyeurismi…
Tuttavia, Peeping Tom, il sarto del paese, decide di disobbedire spiando da un buco nelle imposte, da dove osserva invaghito la donna. Il suo nome si lega infatti al verbo inglese to peep, sbirciare, e “Peeping Tom” ancora oggi significa nell’inglese colloquiale guardone. L’azione ribelle di Tom è però punita dal cielo: dopo aver ammirato le grazie della donna diventa infatti cieco, abbagliato dalla sua bellezza.
Quanti richiami moderni nella musica e nella letteratura a Lady Godiva: i Queen, nella canzone “Don’t stop me now“, intonano il verso “I’m a racing car passing by like lady Godiva“, i Velvet Underground nel 33 giri intitolato “White light white heat”, che contiene il brano “Lady Godiva’s Operation“, la canzone “Lady Godiva & Me” dei Grant Lee Buffalo, i Simply Red la citano nel brano “Lady Godiva’s room ” del 1987. E poi ancora Oriana Fallaci, Charles Bukowski…
Curiosità: in molte facoltà universitarie di ingegneria, corpi del genio militare e altre organizzazioni di ingegneria, Lady Godiva è considerata una mascotte ed è definita il Santo patrono degli assistenti tecnici o Musa dell’ingegneria.