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Immaginate un paese dove le case non hanno porte, i negozi sono sempre lasciati senza lucchetti e blocchi alle saracinesche e gli abitanti non si sentono insicuri.

Questa è la storia di Shani Shingnapur, nello stato indiano di Maharashtra, dove gli abitanti non si preoccupano della sicurezza grazie alla loro fede immortale nel Signore Shani, il dio di Saturno, che è considerato il guardiano del villaggio.

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La leggenda narra che circa 300 anni fa, dopo un periodo di pioggie e inondazioni, una pesante lastra nera di roccia è stata ritrovata sulla rive del fiume Panasnala, che un tempo scorreva attraverso il villaggio. Quando i locali hanno toccato il masso con un bastone, del sangue ha iniziato a trasudare fuori di esso.

Più tardi quella notte, Shani è apparso nei sogni del capo villaggio, rivelando che la lastra era il suo idolo. La divinità ha ordinato che la lastra dovesse essere custodita nel villaggio.

Ma Shani aveva anche dettato una condizione: la roccia ed i suoi incredibili poteri non avrebbero dovuto essere protetti, essendo in grado di sorvegliare il villaggio senza ostacoli. L’effetto sul villaggio sarebbe stato la protezione dai pericoli.

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E gli abitanti, dopo aver sistemato l’enorme lastra su un basamento nel cuore della città, hanno deciso di scardinare tutte le porte e serrature: Shani garantiva che non sarebbero più servite.

Questa tradizione è continuata per generazioni.

Anche i bagni pubblici nella piazza del paese hanno solo una tenda sottile all’ingresso per la privacy.

Ed anche le nuove costruzioni rispettano la tradizione: la stazione di polizia – che ha aperto solo nel mese di settembre 2015 e non ha ancora ricevuto una sola denuncia da abitanti del villaggio – non ha alcuna porta di accesso e la UCO Bank ha inaugurato nel paese la prima filiale “lockless” dell’India.

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Gli abitanti del posto sono così convinti, che non chiedono neanche ai loro vicini di vegliare sulla loro casa mentre sono fuori città. Leggenda vuole che i ladri vengano immediatamente puniti con la cecità e sette anni e mezzo di sfortuna.

A causa di questa strana storia, Shani Shingnapur attira devoti da tutta l’India. Almeno 40.000 visitatori si riversano ogni giorno a visitare il santuario, ormai diventato un grande tempio.

Beh, ogni tanto qualche segnalazione di furto c’è anche stata: la cittadina ufficialmente non subisce furti da secoli, ma un visitatore, nel 2010 ha riferito che gli erano stati sottratti denaro contante e valori per 35.000 rupie dal suo veicolo. Un altro furto di ornamenti d’oro del valore di 70.000 rupie è stato segnalato nel 2011.

Gli abitanti hanno respinto le accuse, insistendo con la versione che i furti avevano avuto luogo al di fuori del paese.

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Gli scettici sostengono che il basso tasso di criminalità nella zona è dovuto alla posizione isolata del paese, piuttosto che i poteri miracolosi del Signore.

Ma i tempi stanno cambiando e alcuni abitanti del villaggio stanno sfidando questa usanza secolare, chiedere il permesso alle autorità per installare porte e serrature per garantire la sicurezza della loro famiglia.

Resta la grande curiosità e la voglia di visitare un paese con una tradizione così singolare.

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