Nel comune di Grugliasco (TO) nascosta dalla fitta vegetazione, si trova un’imponente villa sabauda del XVII secolo: villa “Il Maggiordomo”. Edificio simbolo del barocco piemontese ha una struttura che risulta alquanto singolare agli occhi dei pochissimi visitatori. Costruita fra il 1675 ed il 1683 ha un corpo centrale che si sviluppa su due piani, a loro volta intersecati da un piano con soffitti molto bassi; al centro della struttura capeggia una torretta circolare.
La villa, a pianta ellittica, presenta due ali laterali risalenti al XVIII secolo ed è circondata da un ampio giardino, oggi incolto, e due rovinati cascinali accolgono il visitatore che attraversa il viale d’accesso.
L’intero edificio è circondato da un alto muro in cemento con cancello.
La storia racconta che il primo proprietario della villa fu un gentiluomo di nome Valeriano Napione, divenuto maggiordomo, intorno alla metà del Seicento, presso la corte del principe Emanuele Filiberto di Savoia-Carignano. La famiglia Napione era proprietaria della tenuta già da molti decenni, ma il nome Villa “Il Maggiordomo” le fu attributo a seguito di questa nomina.
Durante i primi anni del 700’ la proprietà passò ai conti Dellala di Beinasco, anch’essi legati ai principi Savoia-Carignano e proprio a questo periodo risalgono le ristrutturazioni della villa e l’integrazione delle due ali laterali direttamente progettate dal proprietario e architetto Francesco Valeriano Dellala di Beinasco.
Visitare Il Maggiordomo è un’esperienza molto singolare: ci si sente piccoli all’interno di una struttura così maestosa ma anche così fragile. Degli stucchi e degli intonachi poco è rimasto, la mano feroce dei vandali ha sfigurato anche quest’antico edificio. Di grande interesse è la scala in legno che conduce al secondo piano e la piccola chiesa che ancora presenta affreschi di angeli e di apostoli ben conservati. In buona parte della villa il tetto è crollato creando un intricato bosco di piante e calcinacci all’interno degli spazzi sgombri. Solo in una stanza è ancora possibile vedere pezzi di mobilia che malinconicamente ricordano al visitatore che un tempo quel luogo fu abitato e pieno di vita.
Il progetto da alcuni studiosi è attribuito al Guarini, che negli stessi anni stava realizzando a Torino, proprio per il principe Emanuele Filiberto, Palazzo Carignano, con cui la villa presenta in effetti forti similitudini. Più verosimilmente, è invece opera di uno dei collaboratori del Guarini impegnati nel cantiere di Palazzo Carignano.
Purtroppo le condizioni di conservazione sono pessime!

IL MAGGIORDOMO (prima metà XVII secolo) via S.Paolo, 5 – Grugliasco
Foto di copertina: Wikisteven18 – Opera propria, CC BY-SA 4.0