1
Shares
Pinterest WhatsApp

E’ tempo di festeggiare per l’Abbonamento Musei, la tessera che permette di accedere liberamente e ogni volta che lo si desidera, per 365 giorni dalla data di acquisto, ai siti culturali della Regione Lombardia. Da un anno anche in Lombardia è possibile infatti visitare liberamente Musei, siti archeologici, ville, giardini e castelli, collezioni permanenti e mostre temporanee con una tessera di Abbonamento. Per maggiori dettagli: Link

Abbiamo provato a raccontare, in una esclusiva intervista “a tre voci”, qualcosa in più della tessera Abbonamento Musei da due importanti esponenti del team che segue il progetto, sin dalle sue prime fasi: Francesca Leon, Direttore “Associazione Torino Città Capitale Europea”, la struttura in cui è nato l’Abbonamento e Alessandro Isaia – Project Manager di Abbonamento Musei Lombardia Milano. 

TLC: Quando nell’aprile del 2015, nella conferenza stampa al Museo del Novecento, venne annunciata la partenza del nuovo progetto Abbonamento Musei Milano Lombardia si respirava in quella sala l’idea di una nuova sfida, un progetto ambizioso di radicamento in un territorio più ampio di un modello che in Piemonte era ormai consolidato. Quali sono ad un anno di distanza le sensazioni sul progetto?

LEON: L’avvio di Abbonamento Musei Lombardia Milano è stata ed è ancora una grande sfida e un’opportunità straordinaria per l’Associazione di crescita di un progetto che lascia la dimensione regionale per prendere un respiro nazionale. La sensazione più forte che ho avuto è che il pubblico  è cresciuto ovvero è più pronto a capire e quindi a scegliere uno strumento come l’Abbonamento Musei, che quindi in Lombardia sta crescendo a ritmi decisamente più veloci di quelli Piemontesi.

ISAIA: I risultati ottenuti sono andati oltre gli obiettivi che, insieme alla Regione Lombardia, ci eravamo prefissi. I cittadini lombardi hanno compreso sin da subito – e non era così scontato – che non è una tessera turistica né ha finalità commerciali. E’ uno strumento al servizio degli enti pubblici per consentire la più ampia fruizione possibile del  patrimonio culturale.

Conferenza stampa di presentazione dell’Abbonamento Musei Lombardia Milano (Apr 2015)

TLC: La carta Abbonamento è diventata negli anni un asset culturale importante, un meccanismo di fruizione dell’arte declinato alla quotidianità ed alla famiglia. Come è cambiato l’utilizzo della carta?

LEON: All’inizio l’Abbonamento Musei era un prodotto per un gruppo tutto sommato ristretto di persone, grandi appassionati che avevano consumi culturali molto importanti. Negli anni questo pubblico si è allargato andando a coinvolgere non solo gli appassionati ma le persone normali che hanno inserito la frequentazione dei musei nella loro quotidianità.

ISAIA: Sono d’accordo con Francesca. Aggiungerei che gli abbonati sanno che acquistando la tessera fanno del bene a sé stessi e contribuiscono alla valorizzazione della cultura sul proprio territorio.

La Galleria d’arte moderna di Milano

TLC: Impossibile non provare a sognare un allargamento di questo modello a territori più ampi. Cosa possiamo sperare per i prossimi anni?

LEON: [Sorride] Non posso sbilanciarmi, ma posso sicuramente dire che stiamo lavorando sulle regioni limitrofe…

ISAIA: Innanzitutto sono convinto che, così come successo in Piemonte negli scorsi 15 anni, l’Abbonamento si diffonderà rapidamente e crescerà costantemente sia in domanda che in offerta. I musei che hanno aderito al circuito stanno iniziando a percepire le potenzialità della tessera e molti sono i soggetti culturali che richiedono l’adesione. Da parte nostra, in quanto ente gestore, dobbiamo investire idee e energie per rendere sempre più semplice l’acquisto e l’utilizzo della tessera e consolidare il servizio agli abbonati. Questo vuol dire aumentare i punti vendita, sviluppare soluzioni tecnologiche innovative che agevolino l’acquisto, il rinnovo e la fruizione. A breve verrà lanciato un nuovo sito web ed a fine anno la app per mobile.

E poi un piccolo sogno: realizzare un distributore automatico di tessere abbonamento, sulla falsa riga dei distributori di bibite che si trovano nelle stazioni. Sarebbe fantastico vederli posizionati in giro per le città, nei centri commerciali, nei musei, nelle biblioteche, nelle università, nei locali di intrattenimento ecc.

Abb

TLC: La carta Abbonamento Musei raccoglie insieme istituzioni culturali molto differenti, collezioni anche lontane tra loro, e pubblici molto eterogenei. Possiamo immaginare la Carta come uno strumento di Welfare Culturale, un suggerimento all’apprendimento diretto?

LEON: Da diversi anni abbiamo imparato a parlare di Abbonamento Musei come di uno strumento di “welfare culturale” perché l’effetto di calmierare il prezzo è una leva fondamentale per consentire una più ampia fruizione del nostro patrimonio ai cittadini. Con il proprio Abbonamento Musei in mano gli abbonati hanno imparato a conoscere il loro territorio hanno riscoperto collezioni, musei, siti che forse avevano visto una volta sola. Gli abbonati ci scrivono spesso, tra le frasi più belle ricordo quella di un abbonato che scrisse qualcosa del tipo

“da quando abbiamo l’Abbonamento Musei stiamo scoprendo un mondo di bellezza”

Museo del 900 Milano

TLC: Tanti musei, più di cento, con caratteristiche tanto differenti tra loro. E tanti percorsi che l’abbonato può decidere di intraprendere. Cosa vi dicono le statistiche? Come si comporta l’abbonato con la Carta?

LEON: In questo primo anno di vita dell’abbonamento contiamo oltre 14.000 abbonati che hanno generato oltre 30.000 visite (più di 2 visite in media a testa). L’abbonato tende inizialmente a visitare i musei del proprio territorio di appartenenza, partendo da quelli più prestigiosi. Tuttavia, seppur in maniera ancora relativa, si sta verificando l’effetto “curiosità”, ovvero, poiché l’abbonato ha la percezione della gratuità, tende a visitare anche quelli più distanti dai propri interessi. Questo il motivo per cui nei primi venti più visitati troviamo musei molto diversi tra loro: le Gallerie d’Italia e la Triennale, la Pinacoteca Ambrosiana e il Museo del 900, la Villa Reale di Monza e la Pinacoteca dell’Accademia Carrara di Bergamo, il Museo Poldi Pezzoli e il Must-Museo di Scienza e Tecnologia fino ad arrivare a Volandia. Più del 14% degli abbonati, inoltre, sono entrati più di 2 volte nello stesso museo e spesso lo hanno fatto in giornate di scarsa affluenza, come ad esempio il martedì o il mercoledì. Spesso infatti l’abbonato fa da “Cicerone” e, poiché non paga il biglietto, accompagna un amico o un parente a visitare qualcosa che gli è piaciuto particolarmente e di cui va orgoglioso. L’Abbonamento, in questo senso, è davvero un modo per generare nei cittadini un senso di appartenenza e orgoglio nei confronti del patrimonio culturale del territorio in cui vive e di fatto farne dei testimonial.

tessera_abbonamento_musei_lombardia_milano_volandia
Volandia – Somma Lombardo (VA)

TLC: Isaia, immagino che questo sia un anno di duro lavoro, ma quale considera Il momento più bello degli ultimi 365 giorni?

Ce ne sono stati tanti ma, se devo citarne uno soltanto, non ho dubbi: il giorno in cui abbiamo ricevuto l’adesione della Pinacoteca di Brera. Era l’unico grande museo che, a causa della concomitante riforma ministeriale e alla nomina dei direttori dei grandi musei statali, seguivamo da più di un anno ma non aveva ancora formalizzato l’adesione. Poco tempo dopo la nomina, il direttore James Bradburne ci ha ricevuto e, a seguito di una brevissima presentazione del progetto, si è detto fermamente convinto della validità dell’iniziativa e ha subito dato il suo ok. Terminata quella rapidissima riunione abbiamo visitato le sale della Pinacoteca recentemente ri-allestite. Per la prima volta, dopo mesi e mesi di sopralluoghi tecnici nelle biglietterie dei musei e riunioni per illustrare il funzionamento della tessera e convincere i musei ad aderire, abbiamo vissuto la visita alla collezione come dei normali visitatori. Completamente rapito ho pensato subito: io qui voglio tornarci almeno una volta al mese e dedicarmi ogni volta alla visita di una sala. Tanto ho l’abbonamento…

Predica di San Marco in una piazza di Alessandria d’Egitto Gentile Bellini e Giovanni Bellini
Predica di San Marco in una piazza di Alessandria d’Egitto
Gentile Bellini e Giovanni Bellini
Previous post

Sarà italiano il più grande telescopio del mondo

Next post

La Pinacoteca di Brera nella famiglia Abbonamento Musei