In Belgio, nei pressi delle Ardenne, zona collinare ricoperta da folte aree boschive, tra due località, Spa e Francorchamps, da cui l’attuale tracciato prende nome. In origine la lunghezza ed il disegno del tracciato erano radicalmente diversi.
Per tutti i piloti, Spa rappresenta una sorta di accademia. Uno dei tracciati che “fanno la differenza”. Non a caso Michael Schumacher ci ha vinto sei volte, Ayrton Senna cinque. Quattro successi li ha collezionati Kimi Raikkonen.
Si corre a Spa-Francochamps dagli albori del motorismo sportivo, dal 1925, quando vinse la gara Antonio Ascari su Alfa Romeo.
Durante gli anni ’30 furono apportate delle modifiche e nacque così uno dei più bei tracciati di tutto il mondiale.
Venne costruita una rapida sezione di curve destra-sinistra in salita per un dislivello totale di 24 metri in 240 di lunghezza. Questa curva è conosciuta come “Raidillon”, che in francese significa “salita ripida” e che con l’altra famosissima curva “Eau Rouge” (“Acqua Rossa”, dal nome del fiume che scorre sotto essa) forma un tratto tanto veloce quanto pericoloso, amato ed odiato allo stesso tempo dai piloti e dai tifosi.
Perché in quel tratto solo i più bravi, coraggiosi, indomiti, sanno tenere giù l’acceleratore, a fondo, preparando la macchina per il successivo lunghissimo rettilineo.
Si racconta che Nigel Mansell dopo averla percorsa, a causa della fortissima compressione, piegò la colonna dello sterzo della sua monoposto.
E lungo il rettilineo del “Kemmel Straight”, posto dopo la “Eau Rouge – Raidillon”, in cui si raggiunge una velocità massima di quasi 330 km/h, Mika Hakkinen, nel 2000 operò un sorpasso su Schumacher, a 3 giri dalla fine, fantastico!



