E’ solo un 25% in meno…
Immaginate di sentirvi dire dal vostro datore di lavoro che dal prossimo mese il vostro stipendio sarà decurtato di un quarto, perché l’azienda non può pensare soltanto alla vostra tranquillità, ma anche al resto. Con i vostri soldi verranno tagliate le aiuole e riverniciate le inferriate (perche anche l’immagine è importante).
Il vostro datore di lavoro, molto attento al mercato, si è reso conto che una vicina azienda, concorrente della vostra, sta pian piano (neanche troppo piano) mangiando fette di mercato.
Sa bene di dover invertire rotta, ma preferisce pensare che le inferriate e le aiuole siano più importanti che il suo core business.
Ma attenzione, vi fa una promessa: “non preoccuparti, durante l’anno io proverò a cercare dei fondi per integrare il tuo stipendio e provare a restituirti il tuo 25%. Certezze non ne ho, ma chissà…”
Questa sembrerebbe essere la situazione della cultura a Torino per il 2017.
I fondi stanziati per il settore scenderanno da 23,7 milioni a 17,9 milioni. Tutto questo mentre a Milano arrivano una staffilata di mostre galattiche e una spinta comunicativa mai vista.
Meglio un uovo oggi o una gallina domani?
E’ davvero questa la nuova strada, il nuovo percorso, la roadmap con cui Appendino pensa di far dimenticare il brutto carattere di Fassino e i “salotti”?
Vivo a Torino dal 1991 e da osservatore ho visto cambiare la città, diventata bellissima e sempre più ricca di attrattive per i turisti, ma anche per gli stessi cittadini. Ma nessuno deve dimenticare che la nuova dimensione di Torino si è addensata attorno all’idea di attrattore culturale, fucina di idee e di nuove tendenze.
Sindaca, è sicura che un taglio alla cultura possa dare nuova spinta e nuovo vigore alle forze creative della città?
Sinceramente crediamo che al contrario sarebbe stato necessario aumentare il 2% dedicato alla cultura, invece che farlo scendere ad un misero 1,5%.
Come si muoveranno i Musei e gli Enti Culturali della città? Taglieranno un progetto su 4, o forse un dipendente su 4?
Non sarebbe stato forse più utile incaricare qualcuno in Comune di ricercare finanziamenti certi da Fondi Europei, lanciando progetti di Ricerca e Sviluppo, di Marketing Territoriale e di Innovazione Culturale per poter sostituire alla spesa comunale nuove entrate comunitarie nel 2018?
Cara Sindaca, la invitiamo a ripensarci, per il bene di una città che vuole continuare ad essere un laboratorio culturale per il futuro.