Nati come indumento di lavoro per l’eccezionale robustezza, diventati in brevissimo tempo icona stessa della gioventù, della spregiudicatezza, dell’ America stessa
“Sento meno pressione a vestire in modo giovanile. Ho 50 anni e tutti sanno che ne ho 50 – chi vuoi prendere in giro? I jeans sono la mia uniforme. Ne ho circa 15 paia.” Michelle Pfeiffer
E’ il 1872, Levi Strauss riceve una lettera da un sarto del Nevada, suo cliente, Jacob Davis. Nella sua lettera, Davis descrive un modo unico con cui faceva pantaloni per i suoi clienti, utilizzando rivetti a punto di tensione, in ottone, per farli durare più a lungo. Davis era intenzionato a brevettare il suo metodo, ma ha bisogno di un socio per procurarsi i capitali necessari. Levi è entusiasta dell’idea. Il brevetto viene concesso a Jacob Davis e Levi Strauss & Company il 20 maggio 1873. E’ l’inizio di tutto.
Ben presto, il primo abbigliamento rivettato è stato fatto e venduto. I primi Jeans creati sono il modello Denim, inizialmente tessuto tradizionale per indumenti da lavoro degli uomini. In brevissimo tempo, il fenomeno Jeans diviene un must che conquista un incredibile successo, con cultori sia tra gli uomini che tra le donne.
Il nome nasce però molto più tardi (furono chiamati “waist overall” o “tuta” fino al 1960, quando i più giovani adottarono il nome di “jeans.”).
Il genio di Levi Strauss e Jacob Davis, due immigrati visionari, che con un po’ di filato Denim e qualche cerchietto di metallo, hanno creato l’indumento più popolare, venduto, e amato al mondo.