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E’ stata presentata il 9 maggio la nuova stagione d’opera 2016 – 2017 al teatro Regio. La nuova stagione “Le emozioni in primo piano” non poteva aprire le sue porte in maniera più felice, presentando l’inaugurazione con un titolo emblematico, per il teatro regio: La Bohème, di Puccini, di cui si festeggiano i 120 anni dalla prima rappresentazione assoluta, avvenuta il 1º febbraio 1986 proprio al Teatro Regio di Torino, diretta dal ventinovenne maestro Arturo Toscanini.

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In una Stagione che presenta molti spunti dialettici, un altro interessante confronto: quello tra esotismo di stampo francese e verismo italiano. Di Camille Saint presentiamo Sansone e Dalila in un nuovo allestimento coprodotto con il National Centre for the Performing Arts di Pechino, con la regia di Hugo de Ana e la direzione di Pinchas Steinberg. Nella Stagione 2016/2017 si entra nel vivo delle tre tematiche inaugurate nella Stagione in corso: l’Opera Barocca, la trilogia Janáček-Carsen e il Musical. Quest’anno riflettori puntati sul più grande compositore barocco italiano: Antonio Vivaldi, veneziano di nascita, torinese d’adozione (forse non tutti sanno che nella Biblioteca Nazionale di Torino si conserva la più grande collezione di autografi musicali del “prete rosso”).

Per il secondo appuntamento del Progetto Janáček-Carsen, per la prima volta a Torino, l’opera Katia Kabanova, che vede come protagonista un personaggio femminile di straordinario interesse, ribelle alle convenzioni sociali meschine, bigotte e autoritarie. Il soggetto ha profondamente colpito il regista Robert Carsen che ne ha realizzato una messa in scena di assoluto valore poetico, nella quale l’acqua, elemento puro e trasparente che pervade tutta la scena, e che accoglierà la tragica fine di Katia, è metafora della protagonista.

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Per il Progetto Musical, dopo Cats, è ora la volta del celeberrimo West Side Story, il capolavoro di Leonard Bernstein, nella produzione originale con la coreografia e la regia di Jerome Robbins, uniche date italiane della tournée internazionale. Andato in scena per la prima volta nel 1957, West Side Story è il Romeo e Giulietta del ’900, colorato con ritmi jazz e indimenticabili melodie.

Un’altra coppia di amanti, Aurora e il suo Principe, saliranno sul palco del Regio per proporre uno dei più famosi e romantici balletti di Čajkovskij: La bella addormentata, con la coreografia, in prima italiana, di Nacho Duato per lo Staatsballett Berlin.

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Dalla fiaba passiamo al favoloso con Il flauto magico di Mozart, con la regia di Roberto Andò. Il flauto magico è il rapporto tra il sacro e il profano, è la metafora di un cammino iniziatico per giungere all’amore universale. Il delicato equilibrio tra bene e male presente nell’opera di Mozart prende tutt’altra piega nelle mani di Verdi che, con Macbeth, fa il suo primo incontro con la potenza drammaturgica di Shakespeare,

L’Opera ha un ruolo essenziale nell’abbattere le frontiere di un mondo che spesso è chiamato a rappresentare. Sarà dunque una Stagione nel segno della dialettica, in equilibrio tra novità e repertorio, tra proposte classiche affiancate ad altre dall’acuta analisi contemporanea; dieci titoli, la metà dei quali sono nuove produzioni create dal Regio. Questa ricchezza di richiami tra un titolo e l’altro, trasformerà il nostro Teatro in un grande ed emozionante palcoscenico del mondo nel quale, da Vivaldi a Bernstein passando per Mozart, Verdi e Puccini, ogni spettatore potrà dialogare con i grandi capolavori dell’Opera e del Balletto.

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