Il Castello di Rivoli è stato una residenza sabauda, nel comune di Rivoli, in provincia di Torino ed è oggi la sede del museo d’arte contemporanea.
La costruzione del castello risale, con ogni probabilità, al IX-X secolo, ma la sua esistenza è attestata la prima volta nel 1159, in un diploma con il quale l’imperatore Federico I Barbarossa cedeva i territori rivolesi, castello compreso, ai vescovi di Torino.
La famiglia Savoia utilizzo il castello già dal suo arrivo in Italia nell’XI secolo, per la sua posizione favorevole, vicina alla piana di Torino ed alla Val di Susa, che rappresentava una pedina importante per il controllo dei territori conquistati.
Il primo Savoia che ufficialmente entrò nella storia di Rivoli fu Amedeo IV. Nel XIV secolo Amedeo VI, “il Conte Verde”, che spostò al Castello il Consiglio dei Principi.
Il castello di Rivoli fu la sede della prima ostensione in Piemonte della Sacra Sindone: infatti, vi era stata portata quale tappa intermedia prima di raggiungere Pinerolo, dove fu osteso la prima domenica di Pasqua.
Dopo un periodo di declino, con il trattato di Cateau-Cambrésis del 1559 venne stabilito che il duca Emanuele Filiberto non potesse stabilirsi nella città di Torino, finché non avesse avuto un erede maschio e il duca fissò la sua residenza al Castello di Rivoli. Il 12 gennaio 1562 nacque il tanto atteso erede, Carlo Emanuele I ed Emanuele Filiberto tornò a stabilirsi in Torino.
Ci fu poi di nuovo un periodo di declino per Rivoli allo scoppio della contesa fra francesi e sabaudi: furono anni di incendi e saccheggiamenti: numerose e pregevoli opere d’arte scomparvero.
Al ritorno da un viaggio in Sicilia Vittorio Amedeo II portò in Piemonte l’architetto Filippo Juvarra, che disegnò un grandioso progetto per la dimora sabauda, ma, nuovamente, i lavori non furono completati, lasciando una facciata incompiuta.
Nel 1863 venne affittato all’amministrazione comunale rivolese, che ne fece una caserma, per la cifra di 2.000 lire al mese.
Nel 1883 venne infine venduto ed acquistato dal Comune di Rivoli, per la cifra di 100.000 lire: subito venne trasferita la biblioteca civica e vennero conservati alcuni mobili appartenuti alla famiglia Savoia, mentre il resto dell’edificio rimase caserma.
La seconda guerra mondiale distrusse buona parte degli edifici: i primi interventi architettonici furono fatti con la semplice intenzione di non far crollare definitivamente la struttura.
Nel 1979 venne riaperto il cantiere di lavoro con l’intento di dare nuova vita al Castello e alla città.
Nel 1984 venne inaugurato il Museo d’Arte Contemporanea del castello di Rivoli con la prima mostra, “Ouverture”.


