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Poco prima dell’estate avevamo un bel progetto di Autostrade e Tim per creare una rete di punti di accesso wifi gratuiti negli Autogrill della rete.

Immaginate ora di avere sul vostro smartphone dal 2017 una App che vi permetta di percorrere in lungo ed in largo l’Italia, potendo connettervi ad una rete di 28.000 punti di accesso wifi, navigare gratis in piazze, alberghi, treni, ristoranti, musei, Inoltre fare check in automatico negli alberghi o entrare in mostre o, musei, mezzi pubblici senza mostrare un biglietto, utilizzando solo ed esclusivamente una identità digitale cui si associano biglietti acquistati, oppure prenotazioni.

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Sembra che questo piccolo sogno possa realizzarsi a breve: un progetto avviato con la collaborazione di Ministero dello Sviluppo Economico, Mibact e Agenzia per l’Italia Digitale che si avvierà nei primi mesi del 2017, dovrebbe in poco tempo riuscire a riorganizzare tutte le reti che ci sono in giro per l’Italia, strutturando una piattaforma che permetta l’accesso con un sistema di identificazione unico.

Utilizzandolo per il turismo permetterebbe finalmente di fornire ai viaggiatori stranieri una rete internet con ampia copertura, gratis e con un accesso unico.

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E’ un bellissimo progetto, davvero un possibile vantaggio competitivo per l’Italia.

Ma a ragionarci su, vengono in mente alcuni punti su cui forse bisognerebbe prestare attenzione nella realizzazione di questo progetto:

  1. Spesso i punti di accesso già presenti hanno un problema di manutenzione e risultano “non funzionanti”, magari anche solo perché il router è da riavviare. Così come si pensa alla App, forse bisognerebbe creare un software di monitoraggio dei vari punti, per dare informazione di malfunzionamento in tempo reale e permettere di minimizzare i punti non utilizzabili.
  2. Se il sistema dovesse essere facile e comodo, aumenterebbe enormemente il numero di accessi ed allora si dovrebbe prevedere un progressivo irrobustimento della banda a disposizione.
  3. E’ indubbio che poter controllare con una “identità digitale” gli spostamenti e i comportamenti di una enorme mole di persone possa far gola a tanti e possa creare, se non correttamente configurato, un enorme problema di privacy. Per evitare qualsiasi comportamento non corretto o violazione delle regole bisognerebbe separare bene le persone dai dati, l’identità del singolo individuo dai suoi comportamenti.
  4. Oltre a fornire un grande servizio di connessione, moderno e inclusivo, il reale vantaggio per il nostro sistema economico sarebbe la possibilità di utilizzare un enorme mole di dati per analizzare i flussi turistici e ottenere suggerimenti e benefici per le politiche di marketing turistico. Questo vantaggio andrebbe però reso comune, cioè disponibile a tutti, attraverso una politica di Open Data, informazioni a disposizione di chi sappia e voglia utilizzarle.
  5. Per ottenere una identificazione di ogni turista o cittadino sembra che il progetto voglia utilizzare il sistema SPID il meccanismo che stanno ad esempio utilizzando i diciottenni per poter accedere al buono di 500 euro per l’acquisto di materiale culturale. Bisognerebbe evitare di tornare a fare errori di dimensioni inaudite come la posta elettronica certificata per i cittadini che il Ministro Brunetta volle a tutti i costi e che divenne presto una sconfitta digitale cocente. E magari creare opportunità ad aziende digitali e startup capaci di dare un contributo nella realizzazione di App, software e strumenti per una identificazione digitale ricca di opportunità.
  6. Viste le difficoltà, soprattutto da parte di enti pubblici, di rendersi operativi in progetti come questi, sarebbe bello poter creare un meccanismo premiante per gli enti che decidessero di segnalare la loro adesione al progetto, supportando attivamente i tecnici che lavorano alla piattaforma.

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