In occasione della Giornata Internazionale della Guida Turistica, sabato 23 febbraio 2019, FEDERAGIT PIEMONTE ha offerto l’opportunità di effettuare una visita guidata gratuita ad uno dei gioielli di Torino, solitamente non accessibili a turisti e agli stessi torinesi.

Stimo parlando del piano nobile del Palazzo delle ex Regie Segreterie di Stato, palazzo acquistato dalla Provincia di Torino nel 1885 e che accoglie fin dal 1866 gli uffici della Prefettura.

La visita permette di ammirare le stanze l’ala Privata del Palazzo di piazza Castello, un tempo sede degli antichi ministeri del Regno Sabaudo. Situato al centro della cosiddetta “zona di Comando” dell’antica Capitale, l’edificio reca la firma di tre grandi architetti: Amedeo di Castellamonte, Filippo Juvarra e Benedetto Alfieri ed affrescate dal grande pittore di corte Francesco Gonin (il Gonin che ha affrescato la splendida Sala d’Aspetto Reale di Porta Nuova).

Una volta salito lo scalone d’onore di Benedetto Alfieri, ci si trova davanti alla lunghissima Galleria affrescata dal bolognese Pelagio Palagi con l’aiuto dei suoi allievi, percorrendola si giunge dapprima alla Sala degli Specchi e poi ad una meravigliosa infilata delle diverse sale di rappresentanza, allestite sempre

da Alfieri e affrescate da Francesco Gonin, arredate con i migliori pezzi provenienti dal mobiliere di Palazzo Reale e dalle Raccolte Civiche per arrivare fino all’ufficio che fu di Camillo Benso conte di Cavour: una piccola stanza rimasta intatta dalla sua prematura scomparsa nel 1861, dove egli lavorava coltivando il sogno unitario a due passi dalla loggia di Palazzo Reale, da dove Carlo Alberto il 23 marzo 1848, dichiarò la prima guerra di indipendenza italiana.

Tra queste sale si muovevano oltre a Cavour, Massimo d’Azeglio che prima di lui svolgeva qui le funzioni di Primo Ministro, Alfonso La Marmora, ministro di Guerra e Marina, Pietro Paleocapa, ministro dei Lavori Pubblici e promotore del traforo del Fréjus, Luigi Cibrario, ministro agli Affari Esteri e dell’Istruzione nel primo governo Cavour, e prima ancora Carlo Vincenzo Ferrero d’Ormea e Giovanni Battista Bogino, i potenti segretari di Vittorio Amedeo II e Carlo Emanuele III.

Foto credits: Barbara Gramolotti