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Pochi siti al mondo hanno nell’immaginario collettivo il fascino del sito di Stonehenge.

Stonehenge è il sito neolitico che si trova nel Wiltshire, in Inghilterra, sulla Piana di Salisbury, e fatto risalire, a grandi linee, tra i 4500 e i 5000 anni fa. E’ un sito megalitico strutturato  da gigantesche pietre disposte in cerchi concentrici, al quale, durante gli anni, sono state attribuite svariate funzioni, da altare sacrificale, a osservatorio astronomico, ad altre più fantasiose, quale antenna di segnalazione verso culture aliene.

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Ma uno dei reali misteri che da secoli circonda Stonehenge è la struttura stessa. Come fecero le antiche tribù britanniche a elevare i giganteschi massi in arenaria che lo compongono, alcuni alti fino a 8 metri e del peso che oscilla tra le 20 e le 50 tonnellate? E come poterono trasportarle, tenendo conto che la cava più vicina alla  struttura si trova a 30 chilometri di distanza?

Un’antica leggenda popolare narra che Stonehenge fu eretta, nel lontano 483 a.C., dal Mago Merlino in persona il quale fu artefice con le sue arti magiche del suggestivo monumento megalitico, e gli studiosi del periodo chiamavano le pietre con nomi evocativi, come  Danza dei Giganti, Pietre delle Fate, Pietre Rotanti, Massi Ballerini, Meraviglie Diaboliche.

Ora il mito sembra sia stato definitivamente sfatato, e non da scienziati o da eminenti paleoarcheologi, ma da un gruppo di studenti dell’ University College di Londra. Essi sono riusciti a dimostrare, direttamente sul prato del prestigioso istituto londinese, come poche centinaia di persone avrebbero potuto trasportare ed erigere la struttura, anche con i rudimentali mezzi dell’epoca.

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Gli studenti, guidati dal professor Mike Parker-Pearson , hanno costruito una slitta in legno, secondo i costumi di alcune tribù dell’epoca, trovate in scavi in asia,   e l’hanno caricata con un masso di svariate tonnellate, dimostrando che, trainandola su semplici traversine di legno, era sufficiente una decina di persona per farle percorrere oltre 2 chilometri ogni ora.

Un primo passo per la risoluzione del mistero è stata fatta, ma il magico cerchio che domina la Piana di Salisbury continua ancora, silenzioso, a trattenere ancora molti dei suoi segreti, non ultimo, il motivo della sua creazione.

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