Svetta all’entrata del porto sul fiume Hudson al centro della baia di Manhattan, sulla rocciosa Liberty Island. Il nome completo dell’opera è La Libertà che illumina il mondo (Liberty Enlightening the World in inglese, La Liberté éclairant le monde in francese).
Fu progettata dal francese Frédéric Auguste Bartholdi, costituita da una struttura reticolare interna in acciaio rivestita da 300 fogli di rame sagomati e rivettati insieme, che poggia su un basamento di granito.
Con i suoi 93 metri d’altezza complessivi, che dominano l’intera baia di New York, è visibile fino a 40 chilometri di distanza.
Pare che le forme generali della statua siano state ispirate dalla statua della Libertà della Poesia, parte del monumento funebre di Giovanni Battista Niccolini nella basilica di Santa Croce a Firenze; il volto della statua ebbe comunque come modello quello della madre di Bartholdi.
La statua presenta una notevole somiglianza con un’altra opera marmorea, collocata a sinistra sulla balconata sovrastante il portale maggiore del Duomo di Milano, intitolata La Legge Nuova.
Un’altra, forse più fantasiosa teoria, vuole che il dipinto di Eugène Delacroix “La Libertà che guida il popolo”, ora esposto al Louvre, sia stato l’ispirazione principale. Il personaggio dell’opera è una donna impetuosa che impersona la libertà.

Il primo modello della statua, in scala ridotta (11,50 m), fu costruito nel 1870. Si trova a Parigi, vicino al ponte Grenelle, sull’Île aux Cygnes, un’isola sulla Senna, nelle vicinanze del vecchio laboratorio di Bartholdi: guarda verso l’Oceano Atlantico, verso la sua “sorella maggiore” nel porto di New York.
La statua fu donata dai francesi agli Stati Uniti d’America in 1883 casse trasportate a New York per mezzo di una piccola nave (che dovette effettuare numerosi viaggi), in segno di amicizia tra i due popoli e in commemorazione della dichiarazione d’Indipendenza (1776). E ci sono due divertenti particolari a colorare la storia della statua, rendendola curiosa…

Durante l’inaugurazione, avvenuta il 28 ottobre 1886 furono distribuite alcune miniature della statua, fabbricate dalla società francese Gaget, Gauthier & Co. A causa della difficoltà di pronuncia la parola Gaget, si trasformò nella più nota“gadget”.
Quando la statua venne donata dai francesi agli USA, nacque il problema del basamento da costruire…Data la scarsità di fondi, venne lanciata quella che è considerata la prima operazione di Crowdfunding dell’era moderna: il New York Times aprì una sottoscrizione popolare per raccogliere la cifra necessaria (oltre 1 mln di dollari).

(PAUL DEMARIA/AFP/Getty Images)