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Il cimitero di San Pietro in Vincoli, oramai in disuso ed attualmente utilizzato come ricercata location per eventi, si trova a Torino nell’omonima via del quartiere Aurora. È stato il primo cimitero della città ad essere edificato nel 1777 fuori dalle mura cittadine.

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Con la costruzione del cimitero monumentale a partire dal 1829 il cimitero di San Pietro in Vincoli cadde in uno stato di disuso e pochi anni dopo fu chiuso al pubblico. Nel 1852, a seguito dello scoppio della polveriera del vicino arsenale militare il cimitero subì gravi danni e nel 1854 venne decisa la sua abolizione come cimitero dei giustiziati.

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All’ingresso del cimitero compariva una piccola cappella funeraria al cui interno vi era una statua denominata La morte velata, in pratica una figura di donna con volto coperto da un velo che le conferiva l’aspetto di un fantasma con sembianze femminili.

La statua fu realizzata nel 1794  in commemorazione della prematura morte (1792) della principessa russa ventottenne Varvara Beloselskij, moglie dell’ambasciatore russo presso la corte sabauda.

La statua, eseguita in marmo bianco dallo scultore romano Innocenzo Spinazzi nel 1794, da molti conosciuta come la Dama Velata, rappresenterebbe la Religione, la fede e della fiducia incondizionate nei confronti della religione anche nei momenti più bui della vita.

Nel 1975 la Velata fu trasferita su decisione dell’ufficio tecnico del comune di Torino nei sotterranei della Mole Antonelliana a causa del degrado in cui versava la cappella e il cimitero di San Pietro, ma la leggenda vuole che di notte il suo fantasma passeggi ancora intorno al cimitero, e che qui porti i suoi inconsapevoli amanti.

Dal 2013, la statua può essere ammirata nel rinnovato allestimento della GAM di Torino.

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