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 Da ieri è aperta al pubblico

“Il mondo di Steve McCurry”

una mostra-viaggio nella bellezza, anche dolente, dell’umanità, alla Citroneria delle Scuderie Juvarriane Reggia di Venaria, dal 1° aprile al 25 settembre 2016

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La mostra è articolata in oltre 250 scatti di grande formato (molti gli inediti), curata da Biba Giacchetti e allestita da Peter Bottazzi.

“Il mondo di Steve McCurry” propone un lungo viaggio nel mondo del fotografo americano, dall’Afghanistan all’India, dal Sudest asiatico all’Africa, da Cuba agli Stati Uniti, dal Brasile all’Italia, attraverso il suo vasto e affascinante repertorio di immagini. Con una straordinaria galleria di ritratti e di altre immagini in cui l’elemento umano è sempre protagonista, palese che sia o solo evocato.

Ho avuto il piacere e l’onore di incontrare il grandissimo Steve McCurry nel maggio del 2014, nel corso dell’inaugurazione della mostra “Power of 10”, negli spazi torinesi di ADPLOG, nata dalla collaborazione tra Steve McCurry e il “numero dieci” Alessandro Del Piero.

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Steve McCurry (Philadelphia, 24 febbraio 1950) è un fotoreporter statunitense, conosciuto principalmente per la fotografia Ragazza afgana, pubblicata come copertina del National Geographic Magazine di giugno 1985, divenuta la più nota uscita della rivista.

La sua carriera si è avviata ad altissimi livelli quando, travestito con abiti tradizionali, ha attraversato il confine tra il Pakistan e l’Afghanistan, controllato dai ribelli poco prima dell’invasione russa. Quando tornò indietro, portò con sé rotoli di pellicola cuciti tra i vestiti. Quelle immagini, che sono state pubblicate in tutto il mondo, sono state tra le prime a mostrare il conflitto al mondo intero. Il suo servizio ha vinto la Robert Capa Gold Medal for Best Photographic Reporting from Abroad, un premio assegnato a fotografi che si sono distinti per eccezionale coraggio e per le loro imprese.

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McCurry ha poi continuato a fotografare i conflitti internazionali, tra cui le guerre in Iran-Iraq, a Beirut, in Cambogia, nelle Filippine, in Afghanistan e la Guerra del Golfo. Il lavoro di McCurry è stato descritto nelle riviste di tutto il mondo e contribuisce sovente al National Geographic Magazine. McCurry è membro della Magnum Photos dal 1986.

Il ritratto più famoso di McCurry, Ragazza afgana, è stato scattato in un campo profughi vicino a Peshawar, in Pakistan. L’immagine è stata nominata come “la fotografia più riconosciuta” nella storia della rivista National Geographic ed il suo volto è diventato famoso ed è ora ricordato come “la foto di copertina di giugno 1985”.

L’identità della “Ragazza afghana”, è rimasta sconosciuta per oltre 17 anni finché McCurry ed un team del National Geographic trovarono la donna, Sharbat Gula, nel 2002. Quando finalmente McCurry la ritrovò, disse: “La sua pelle è segnata, ora ci sono le rughe, ma lei è esattamente così straordinaria come lo era tanti anni fa”.

01381_11; Shaolin Monastery; Hunan Province; China; 08/2004; CHINA-10121NF. A man balances himself. Retouched_Ashley Crabill 06/11/2013

Un’altra bellissima storia unisce il fotografo alla sua amata pellicola: l’ultimo rullino di pellicola fotografica Kodachrome

Anche se McCurry fotografa sia in digitale che in pellicola, ha ammesso la sua preferenza per quest’ultima. Eastman Kodak concesse a McCurry l’onore di utilizzare l’ultimo rullino di pellicola Kodachrome, che è stato prodotto nel luglio 2010 da Dwayne’s Photo (nella città di Parsons in Kansas).

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Steve McCurry, intervistato durante la realizzazione di questo ultimo lavoro su pellicola, dichiarò:

“Ho fotografato per 30 anni e ho centinaia di migliaia di immagini su Kodachrome nel mio archivio. Sto cercando di scattare 36 foto che agiscano come una sorta di conclusione, per celebrare la scomparsa di Kodachrome. È stata una pellicola meravigliosa.”

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