6
Shares
Pinterest WhatsApp

L’acqua è la madre del tè, la teiera suo padre ed il fuoco il suo maestro.

Antico detto cinese

Il tè è la bevanda più diffusa nel mondo dopo l’acqua.

I sei tipi base di tè sono il tè nero, il tè verde, il tè oolong, il tè bianco, il tè giallo ed il tè Pu’er.

***Final hi-res retouched file Actor Hugh Grant photographed in New York City at the Crosby Street Hotel. 4/21/12 Photographer: Jake Chessum Groomer: Sandy Linter Styling: Mr. Grant wears his own wardrobe, no wardobe credits

Hugh Grant photographed in New York City at the Crosby Street Hotel. 4/21/12
Photographer: Jake Chessum
Groomer: Sandy Linter
Styling: Mr. Grant wears his own wardrobe, no wardobe credits

Secondo la mitologia cinese, fu l’imperatore Chen Nung nel lontano 2737 a.C. a bere la prima tazza di tè della storia. Accidentalmente alcune foglie di tè caddero nella tazza di acqua calda che l’imperatore stava sorseggiando all’ombra di un albero nei giardini del palazzo; incuriosito dal colore prese il liquido nella sua tazza l’assaggiò e ne rimase entusiasta.

I primi riferimenti testuali certi sul consumo del tè in Cina risalgono al III secolo. Tra i maggiori promotori del tè vi furono i monaci buddhisti, che lo adottarono come bevanda rituale e tonico. Durante la dinastia Song l’arte cinese del tè raggiunse la massima sofisticazione. In questo periodo si diffuse anche in Giappone, dove nel XVI secolo venne codificata una particolare forma di preparazione ritualizzata (la cosiddetta “cerimonia del tè”).

Il primo riferimento al tè in un testo europeo è contenuto nei resoconti del veneziano Giovan Battista Ramusio. Presumibilmente furono i Portoghesi a introdurre la bevanda in Europa, ma la prima importazione della quale si ha traccia fu da parte della Compagnia Olandese delle Indie Orientali. In Europa il tè divenne dapprima popolare in Francia e nei Paesi Bassi. Inizialmente vi furono posizioni diverse da parte dei medici sulla nuova bevanda orientale: alcuni lo ritennero dannoso alla salute, altri (come il medico olandese Cornelis Bontekoe) ne promossero il consumo come rimedio per tutti i mali.

In Russia, la prima testimonianza del tè risale al 1638, quando l’allora regnante della Mongolia donò allo zar Michele di Russia quattro pud (circa 65 kg) di tè. La donazione era il regalo diplomatico del re mongolo all’imperatore russo attraverso l’ambasciatore: il diplomatico fu mandato nel 1636 e in un primo momento rifiutò il regalo di oltre un quintale di tè, non capendo l’utilità di una tal quantità di foglie morte, ma il Khan insistette nell’accettarne almeno una metà, e in questo modo il tè arrivò in Russia.

La moglie del mercante. Boris Kustodiev, 1918

Il primo locale a servire il tè in Inghilterra fu la caffetteria di Thomas Garway nel 1657. La Compagnia inglese delle Indie orientali iniziò ad importarlo a partire dal 1669 e nel corso del secolo successivo il tè divenne la voce più importante nei traffici inglesi con l’Oriente. Il consumo del tè in Gran Bretagna crebbe moltissimo e si impose come costume nazionale.

Nelle consolidate tradizioni britanniche la bevanda viene consumata varie volte al giorno. Tra i momenti più importanti vi sono la colazione e il tè pomeridiano (il “tè delle cinque”) generalmente accompagnato da semplici dolci e tartine (Low tea) oppure consistente in un vero e proprio pasto che sostituisce la cena (High tea). A partire dal 1834 gli inglesi introdussero la coltivazione e produzione di tè anche nei loro territori coloniali in India.

Le più famose ed antiche marche che importano e producono le miscele (blend) sono la Twinings e la Fortnum and Mason’s, entrambe con sede a Londra. Altre marche famose inglesi sono la Lipton, la Whittard e la Harrods (i grandi magazzini londinesi).

3263520d6e8a6eb843700de78392eef5

Un altro famoso brand è la compagnia russa Orimi Trade Group che è da tempo la più grande azienda russa di bevande calde e la più grande produttrice russa di tè e caffè. I brand di produzione di tè della Orimi Trade Group sono il Greenfield tea e Tess tea.

L’uso e i cerimoniali del tè sono associati alla tradizione cinese e giapponese.

This picture taken on March 3, 2013 shows Chinese economist Li Yining taking his seat on the opening session of the Chinese People's Political Consultative Conference (CPPCC) at the Great Hall of the People in Beijing. Thousands of delegates from across China meet this week to seal a power transfer to new leaders whose first months running the Communist Party have pumped up expectations with a deluge of propaganda.  CHINA OUT     AFP PHOTO
This picture taken on March 3, 2013 shows Chinese economist Li Yining taking his seat on the opening session of the Chinese People’s Political Consultative Conference (CPPCC) at the Great Hall of the People in Beijing.  CHINA OUT AFP PHOTO

Il Kung fu cha (traducibile approssimativamente con tè preparato con cura ed attenzione) è una procedura di preparazione del tè della tradizione cinese. Questo sistema di preparazione è nato e si è sviluppato nelle province cinesi del Fujian e del Guangdong. Oggi la sua pratica è divenuta estremamente diffusa in tutta la Cina. Il tè utilizzato durante la cerimonia è l’Oolong, un tè semi-ossidato raccolto a Taiwan.

OLYMPUS DIGITAL CAMERA

 

 

Previous post

Quando il Rolex scese negli abissi delle "Marianne"

Next post

L'avventura italiana nella leggendaria America's Cup