Nel 1936 si racconta che il pittore ungherese Ladislao Biro, osservando dei bambini giocare a biglie sulla spiaggia, fosse stato colpito da una folgorazione: inventare una penna che sostituisse la stilografica.
Nel 1938 ottenne il brevetto della sua prima “biro”, la penna a sfera.
Nel ’40 cercò in giro per l’Europa finanziatori, e dopo averli trovati (in Francia) cercò fortuna in Argentina, terra promessa di quel periodo.
Ed iniziò così la sua avventura imprenditoriale, che però fallì miseramente, forse a causa della scarsa esperienza di amministrazione.
Nel 1944 Biro vendette per una cifra irrisoria il brevetto ad uno dei suoi finanziatori: il Barone Bich.
Marcel Bich, nato a Châtillon (Valle d’Aosta), da una famiglia originaria della Valtournenche, e trasferitosi in Francia a seguito di esperienze industriali deludenti in Italia per la sua famiglia è passato alla storia come “il re dell’usa e getta” grazie a tre fantastici colpi di genio.
Acquisì brevetto della penna biro, poi i rasoi monouso e infine gli accendini senza ricarica.
La Bic fu fondata in Francia nel 1945.
Nel dicembre 1950, Marcel Bich presentò la sua penna a sfera e la chiamò BIC. La “h” finale fu tolta per evitare una possibile pronuncia inappropriata in lingua inglese…
Le prime penne biro arrivarono in Italia subito dopo la Seconda GuerraMondiale; erano carissime, e soprattutto vennero immediatamente contestate dai maestri e professori della scuola i quali imponevano agli studenti l’uso del pennino e dell’inchiostro o della stilografica perché, e forse non avevano tutti i torti, dichiaravano che con quelli i ragazzi avrebbero avuto una migliore grafia.
Ma anche tutta la burocrazia italiana contestò le penne a sfera, dichiarandole strumento diabolico: sino al 1960 era assolutamente vietato usarle negli uffici pubblici e alle Poste, per compilare documenti e certificati di qualunque tipo o stendere scritti di esami statali.
Altre nemiche feroci della biro furono le banche: le ultime in assoluto a voler riconoscere gli assegni firmati con la penna a sfera.
Ma la rivoluzione della penna sfera era ormai compiuta!
Nel settembre 2005 la BIC annunciò di aver venduto 100 miliardi di penne usa e getta, rendendola la più venduta nel mondo.
Nel 2004 il Comune di Torino ha ricordato i 10 anni della scomparsa del geniale torinese, con una targa in Corso Re Umberto sulla facciata della sua abitazione.